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Sommario

L'obbiettivo primario prefissatoci è stato il confronto della composizione acidica percentuale dei vari oli di semi con quelli prefissati per legge vigenti in Italia, con la possibile scoperta di frodi.

Dopo uno studio accurato e dettagliato della tecnica più adatta e possibile, si è giunti in conclusione che era obbligatoria la scelta di una tecnica cromatografica. Tra tutte le tecniche cromatografiche si è preferita l'analisi mediante gascromatografo, scelto in base alla praticità ed alla velocità della sua metodica.

Data l'ulteriore suddivisione della tecnica gascromatografica; con colonna capillare e impaccata, con diversi limiti di legge, sono stati riportati entrambi quando diversi in alcuni punti.

I campioni presi in esame sono stati diversi e di differente marca e provenienza: l’Olio di Arachide, di vinaccioli e di semi vari marca "Carapelli", l’olio di mais marca "Cuore", l’olio di girasole marca "Giglio oro", l’olio di soia e di colza "Vally".

Dall'esame dei campioni e dallo studio postanalisi si è giunti alla conclusione che tutti gli oli hanno avuto composizione acidica percentuale corrispondenti alle leggi preposte, con un'incertezza d'analisi pressoché trascurabile.

Si è giunti inoltre alla conclusione della mancanza di frodi ed alla conoscenza in via diretta dell'enorme quantità di diversi tipi di oli di semi ed alle diverse percentuali in base alla terra di provenienza, all'estrazione ed ad altri fattori secondari.

Si è visto inoltre la mancata presenza in commercio dell'olio di colza anche sotto il nome di olio di semi vari, notoriamente conosciuto per il contenuto di acido erucico, scoperto tossico in particolari condizioni.

L'olio di colza preso in analisi, solo con colonna capillare, ci è stato gentilmente offerto dal dott. Del Monaco dell'Istituto di Igiene e Profilassi di Caserta, che ringraziamo cordialmente per la sua completa collaborazione.